COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO IN PATAGONIA

• Quando andare in Patagonia?

La Patagonia, trovandosi nell’emisfero australe, ha le stagioni invertite rispetto all’emisfero settentrionale.

Il periodo ideale per raggiungere la Fine del Mondo è la stagione estiva, che va da dicembre a febbraio: le ore di sole sono più lunghe, le temperature più miti e il clima più clemente, il che consente di navigare tra i canali della Tierra del Fuego e di salpare per una crociera verso l’Antartide. Invece, in inverno, che va da luglio a settembre, la neve e il ghiaccio rendono difficile gli spostamenti via terra e via mare.

Abbiamo viaggiato in Patagonia alla fine di dicembre e siamo partiti armati di giacche pesanti, guanti e cappello. Il tempo è stato per lo più gradevole: a parte alcuni giorni in cui l’aria era fredda e pungente, le giornate sono state (a sorpresa!) per lo più soleggiate. Durante la crociera sino all’estremità più a sud, Capo de Hornos, siamo persino stati in t-shirt a manica corta e abbiamo dovuto metterci la protezione solare per il sole caldo e accecante!

• Quanto stare in Patagonia?

La Patagonia è un territorio molto esteso: circa 2.000 km separano Trelew, punto di accesso alle prime riserve naturali della zona, e Ushuaia, l’ultima città del mondo.

Se avete più di due settimane a disposizione, l’ideale è noleggiare una macchina e percorrere in autonomia la costa brulla che si affaccia sull’oceano Atlantico.

La nostra permanenza in Patagonia è durata 13 giorni: abbiamo raggiunto le tappe più distanti in aereo, per il resto ci siamo affidati al trasporto pubblico. Siamo riusciti a a visitare i principali parchi nazionali della zona e siamo salpati per la crociera lungo i canali della Tierra del Fuego sino a Cabo de Hornos. (per maggiori dettagli, vedi il nostro diario di viaggio in Patagonia).

• Come viaggiare low cost in Patagonia?

Il viaggio nelle terre sconfinate della Patagonia non è propriamente low cost: i prezzi per il pernottamento, le escursioni, i biglietti di ingresso alle riserve naturali e il cibo crescono sensibilmente man mano che ci si avvicina alla Fine del Mondo.

Siamo però riusciti a contenere il budget con alcuni piccoli accorgimenti

– Abbiamo optato per le sistemazioni più economiche, come gli ostelli.

– Abbiamo mangiato in piccoli locali frequentati dalla gente del posto, evitando ristoranti turistici.

– Abbiamo condiviso, ove è stato possibile, alcuni tratti di spostamenti e alcune escursioni con altri viaggiatori incontrati lungo il cammino, contrattando per ottenere prezzi agevolati.