DIARIO DI VIAGGIO ISRAELE E PETRA

• 1° giorno

Arriviamo in mattinata all’aeroporto di Tel Aviv e, dopo avere chiesto informazioni, prendiamo subito il pullman in partenza per Gerusalemme. Siamo in città in circa un’oretta e decidiamo di trovare sistemazione nella parte vecchia per essere più comodi nel visitare i luoghi di principale interesse.

Optiamo per l’Hebron Youth Hostel. L’ostello è consigliabile solo per il prezzo economico in camerata rispetto agli standard israeliani; per il resto, è fumoso, tetro, particolarmente sporco e per di più i gestori sono poco cordiali.

Dedichiamo il pomeriggio a camminare fino al Monte degli Ulivi che ci regala un panorama mozzafiato sulla Cupola D’oro che domina Gerusalemme e ci perdiamo tra i vari quartieri della parte vecchia della città.

• 2° giorno

Visitiamo al mattino la spianata delle moschee e verso pranzo prendiamo un autobus locale con direzione Betlemme. Arrivati a destinazione, visitiamo la Basilica della Natività (in fase di restaurazione), identificato come luogo di nascita di Gesù.

Ci fermiamo a comprare alcuni datteri e dell’ottima frutta secca nel mercato della città brulicante di gente. Ci spingiamo fino al di là del muro di sicurezza che separa i territori occupati da Israele e il futuro stato indipendente della Palestina, ammirandone i numerosi murales e slogan a sfondo politico.

Ritorniamo a Gerusalemme e, poco fuori dalle mura della città vecchia, noleggiamo presso la compagnia Hertz la macchina che restituiremo nei giorni successivi a Elat, a sud del paese. Concludiamo la giornata percorrendo le tappe della Via Crucis e partecipando alla visita sotterranea al Muro del Pianto: visita piacevole, ma non essenziale.

• 3° giorno

Di prima mattina partiamo in macchina alla volta della soleggiata Haifa. Vi dedichiamo alcune ore. La cittadina merita una breve visita per i giardini Baha’i: terrazze di fiori colorati e alberi potati alla perfezione.

Proseguiamo per la vicina Nazareth, dove ci perdiamo nel suo bazaar e rimaniamo affascinati dall’intrigante architettura della Basilica dell’Annunciazione. Poco distante dalla basilica si erge un altro simbolo che domina la città: la Moschea Al-Abiad, da cui si sente il richiamo del muezzin. Rimaniamo incuriositi dal contrasto di questi due simboli che dominano Nazareth.

• 4° giorno

Da Nazareth ci dirigiamo verso sud, in direzione del Mar Morto. E’ bassa stagione e molti stabilimenti balneari sono ancora chiusi. Optiamo per Kaila Beach e paghiamo il biglietto di ingresso ridotto (13 Euro): siamo gli unici visitatori, i commessi nei negozietti turistici che vendono i fanghi termali ne approfittano per schiacciare un pisolino sul bancone. Il vento non ci scoraggia: ci buttiamo in acqua e, mentre ci spalmiamo sul corpo il fango, proviamo l’ebrezza di rimanere seduti in acqua.

Facciamo una doccia veloce e proseguiamo per il sito archeologico di Masada, una fortezza arroccatta su una piatta montagna desertica, il cui assedio da parte dell’esercito romano durante le guerre giudaiche è diventato per molti israeliani un simbolo della resistenza ebraica: gli assediati, pur di non cadere in mano al nemico, diedero atto a un suicidio collettivo. E’ possibile accedere alla fortezza in due modi: tramite funivia o percorrendo per poco più di mezz’ora uno stretto e tortuoso sentiero segnalato, lo “Snake Path”. Optiamo per il percorso a piedi: il sole picchia e la fatica si fa sentira, ma la vista che si ammira arrivati in cima alla fortezza ripaga di ogni sforzo!

Terminata la visita, ci rimettiamo alla guida e, approfittando del sole che ha fatto capolino, facciamo una sosta di nuovo sul Mar Morto, lungo la spiaggia gratuita della turistica En Bokek.

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Elat, dove consegniamo la macchina. Prendiamo un autobus che ci porta in prossimità del confine con la Giordana e in poco meno di dieci minuti di camminata siamo in Giordania!

Pernottiamo ad Aqaba e in serata organizziamo la visita di Petra e l’escursione nel deserto Wadi Rum. Ci sono molte agenzie turistiche (per lo più dedicate a turisti russi) e procacciatori di clienti presenti per strada. Parliamo con alcuni di loro: cerchiamo di capire se il loro inglese sia per noi comprensibile e cosa ci propongono, per il resto ci affidiamo al nostro istinto che anche questa volta non ci delude: si occuperà di portarci a Petra e di organizzare l’escursione nel deserto quel pazzo di Basim (cell. 00962799282911).

• 5° giorno

Sveglia all’alba e in circa due ore e mezzo arriviamo a Petra. Rimaniamo affascinati dallo spettacolo che le rovine dell’antica città leggendaria ci regala. Un sogno che diventa realtà e che continua ancora a farci sognare a occhi aperti.

Il sito meriterebbe una visita approfondita per l’intera giornata, tanto è affascinante. Purtroppo, abbiamo poco tempo a disposizione e vi dedichiamo metà giornata.

Terminata la visita di Petra, abbiamo appuntamento con Basim per iniziare l’escursione in jeep nel deserto Wadi Rum. Dopo un’oretta di guida, ci lascia nelle mani di Mohammed, che alla guida spericolata della sua jeep ci fa scivolare sulle dune del deserto fino al tramonto. Trascorriamo la notte nel campo Hassan Zawaideh, dotato di tutti i confort: non ce lo aspettavamo rispetto al prezzo che abbiamo pagato!

• 6°-7° giorno

Lasciamo a malincuore il deserto e facciamo ritorno in Israele, arrivando a Eilat.

Il giorno successivo è dedicato allo snorkelling presso la riserva naturale di Coral Beach, con i suoi fondali mozzafiato. Nel primo pomeriggio prendiamo l’autobus che ci porterà a Tel Aviv. Arriviamo in serata e pernottiamo nella parte storica della città.