• 1° tappa: Melbourne – giorni 4
Dopo un infinito volo con Fly Emirates, arriviamo a Melbourne in tarda serata dove soggiorniamo per i successivi giorni nell’ostello Elizabeth Hostel in Elizabeth Street.
Melburne è una citta cosmopolita e vitale, che di sera si anima tra i vari locali delle vie centrali che circondano Federation Square (occhio che un Mojito può arrivare a costare fino a 25 AU$!) . L’imponente Flinders Station è il centro logistico della città da cui non solo partono i treni ma iniziano a popolarsi i principali locali della vita cittadina.
I must do di Melbourne
– Non potete perdere una tranquilla passeggiata in Swanston Street, in Elizabeth Street ed in tutte le vie che vi incurioscono. Più sono piccole e più possono nascondere qualche locale incredibile.
– Attraversato il fiume Yarra, sbarcate nel Southbank dove potrete ammirare i Royal Botanic Garden nella zona di Saint Kilda per poi perdervi nel verdissimo e curatissimo Albert Park.
– Se avete una serata libera, godetevi la tranquillità delle passeggiate sullo Yarra River contornate da una moltitudine di sportivi che corrono, vanno in barca, in roller, in bici per poi ammirare i fuochi che si accendono ogni ora di fianco al Casinò Crown. Gustatevi la cena in un buon ristorante nel Docklands.
– Prendete l’ascensore ed andate sull’Eureka Tower a vedere l’infinito panorama australiano dall’88° piano.
– Sorseggiate un thè od un flat white nelle caotiche vie che circondano Swanston Streen dove il profumo internazionale si percepisce a ogni angolo.
– Fate una scappata a vedere il Queen Victoria Market ma fate attenzione agli orari: prima andate e più bancarelle e persone vedrete. I colori e le persone vi sorprenderanno!
• 2° tappa: Sydney – giorni 3
Voliamo con la compagnia locale low cost Jetstar alla volta di Sydney, dove soggiorniamo nel vivace quartiere di King Kross, ricco di strutture a basso prezzo. Sydey è una buona tappa per organizzare in anticipo, se non si ha molto tempo a disposizione, le successive escursioni: in una delle numerose agenzie turistiche nel centro, è possibile prenotate le varie escursioni che si hanno in programma, come quella per avvistare le balene a Hervey Bay e per fare snorkelling a nord nella grande barriera corallina.
I must to di Sydney
– Sydney Opera House
Ammirate il simbolo dell’Australia da ogni prospettiva possibile, ne vale la pena! Prendete un traghetto in mattinata per osservare dalla baia l’Opera, percorrete le scalinate e osservate da vicino il tetto a guscio di conchiglia, scalate al tramonto il Sydney Harbour e in serata fermatevi a rilassarvi in uno dei numerosi locali nelle vicinanze sorseggiando un drink.
– Sydney Fish Market
Il mercato pullula non solo di acquirenti ma anche di avventori: ci sono, infatti, piccoli ristorantini e chioschi all’interno del mercato coperto che cucinano un ottimo squalo fritto e altre specialità di pesce. Cercate di arrivare un po’ prima dell’ora di pranzo così da evitare la calca di gente.
– Camminare nel centro città
Perdetevi nell’elegante e pulitissima metropoli. Non potete perdere la zona di China Town, che si snoda lungo stretti vicoli tra mille ristorantini con specialità asiatiche.
– I Royal Botanic Gardens
L’ingresso è gratuito ed è una buona occasione per trascorrere del tempo in relax.
– Bondi Beach
Ultima tappa, ma di certo non per importanza, è la spiaggia più famosa di Sydney: percorrete il magnifico Bondi to Coogee Coastal Walk, un sentiero di circa 6 km che si snoda su una passarella in legno lungo le cime delle scogliere
• 3° tappa: da Sydney a Brisbane – giorni 5
Con il mini van noleggiato a Sydney, usciamo dalla città dopo avere pagato il pedaggio e imbocchiamo la Pacific Hwy in direzione Brisbane, che dista a circa 922 km di distanza.
Facciamo tappa lungo il tragitto a Byron Bay per goderci le sue spiagge infinite e a Surfers Paradise, località culto per gli amanti del surf. Qui il nostro viaggio si interrompe improvvisamente: il mini van non dà più segnali di vita, è venerdì pomeriggio e l’agenzia di autonoleggio è chiusa. Non ci resta che attendere il giorno successivo e dormiamo nel van parcheggiato di fronte alla spiaggia. La notte ci riserva una bella sorpresa: siamo svegliati di soprassalto e con il cuore alla gola da due agenti della polizia che bussano con insistenza alle porte del van e ci puntano le torce negli occhi. Spieghiamo loro il problema: stiamo aspettando che l’agenzia di autonoleggio ci venga a prendere e ci dia una seconda macchina funzionante. Veniamo lasciati tranquilli dagli agenti, che in ogni caso ci raccomandano di dormire sempre nelle aree camping autorizzate. Seguiamo il loro consiglio per il resto del viaggio, ma solo in parte: per contenere il budget, alcune notti riusciamo a dormire nei parcheggi svegliandoci di prima mattina per metterci in moto.
Il giorno successivo arriviamo a Brisbane dove ci fermiamo due giorni: in realtà la città merita un solo giorno di visita. Tappa obbligatoria: la visita al Lone Pile Koala Sanctuary per abbracciare i koala!
• 4° tappa: da Brisbane a Townsville – giorni 5
Da Brisbane ci dirigiamo lungo la Bruce Hwy verso Townsville, a 1.099 km di distanza. Facciamo tappa a Hervey Bay, dove abbiamo in programma l’escursione di avvistamento delle balene, che avevamo prenotato a Sydney: una delle esperienze da non perdere in un viaggio in Australia!
Nel pomeriggio proseguiamo in direzione Airlie Beach distante a 860 km, interrompendo il viaggio di notte per riposare. Arriviamo il giorno successivo dove ci aspetta l’escursione in barca a vela “Spank me” di 3 giorni e due notti: nuotiamo tra i coralli della grande barriera corallina e arriviamo alle splendide spiagge bianche delle incontaminate Whitsunday Islands.
Al ritorno dall’escursione, proseguiamo sulla Bruce Hwy per ulteriori 270 km in direzione Townsville. Un altro intoppo nel viaggio: la macchina (di nuovo!) si ferma. Abbastanza innervositi, contattiamo l’agenzia di autonoleggio e dopo un po’ di insistenza riusciamo a farci pagare come risarcimento la notte in albergo che dovremmo trascorrere forzatamente a Townsville.
Il giorno successivo arriva la nuova macchina e siamo pronti per metterci in viaggio nell’outback australiano: incrociamo le dita e speriamo che la macchina non ci abbandoni nel bel mezzo del deserto.
• 5° tappa: da Townsville a Uluru – Kata Tjuta National Park – giorni 5
Facciamo rifornimento di cibo in scatola e di benzina. Si parte per l’Outback!
Imbocchiamo la Flinders Hwy e poi la National Hwy in direzione Uluru-Kata Tjuta National National Park. Il viaggio è lungo: 2.200 km di distesa rossa, di avvistamenti di canguri e cammelli, di sole accecante e strade infinite. La stanchezza del viaggio viene ripagata da un panorama unico e quasi irreale.
Facciamo tappa per la notte nella cittadine di Mont Isa e nella spettrale Tennant Creek, dove gruppi di aborigeni sotto i fumi dell’alcol si muovono come fantasmi. Raggiungiamo nel tardo pomeriggio, al terzo giorno di viaggio, il parco nazionale.
Dedichiamo una giornata intera al trekking intorno al maestoso Uluru e ci spingiamo lungo le gole del Kata Tjuta National Park.
L’area camping nel parco nazionale è abbastanza cara, decidiamo quindi di partire al tramonto da Uluru per raggiungere un parcheggio camping gratuito distante a circa un’ora di macchina, in questo modo guadagneremo anche un po’ di tempo per il viaggio del giorno successivo. Commettiamo però un azzardo: mai guidare al tramonto, ce lo hanno ripetuto in molti, e mai come in quel momento il consiglio è stato più azzeccato. Felici e rilassati dalla vista dell’Uluru, ci mettiamo alla guida e ammiriamo la distesa rossa di fronte a noi. Improvvisamente, scorgiamo sul lato della strada un cammello selvaggio, voltiamo entrambi lo sguardo a contemplarlo. E’ stato un attimo. Il nostro sguardo ritorna sulla carreggiata e improvvisamente un gruppo di dieci cammelli si è materializzato in strada davanti a noi. La macchina è troppo vicina per frenare, stiamo per investirli. Ma Teo con un dribling incredibile sterza da un lato e poi da un altro e poi ancora dall’altro lato e riesce a fare passare il mini van tra le falcate dei cammelli. Rimaniamo in silenzio e con gli occhi sgranati per il resto del viaggio: siamo scampati da un incidente assicurato e siamo usciti salvi e illesi.
Abbiamo imparato la lezione: mai alla guida nell’outback australiano dopo il tramonto!
• 6° tappa: da Uluru a Kata Tjuta National Park ad Adelaide – giorni 3
Il giorno successivo imbocchiamo la National Highway per dirigerci verso Adelaide. Ci aspettano 1.570 km. Ci fermiamo per la notte a Coober Pedy, la città delle miniere, dormendo in un suggestivo camping tra le grotte.
Il giorno successivo proseguiamo per Adelaide e lungo il tragitto deviamo presso il lago salato Gairdner, una distesa bianca accecante attraversata da binari del treno senza fine.
Arriviamo nel tardo pomeriggio ad Adelaide e decidiamo di fermarci a visitarla per riposarci dal viaggio. Adelaiade è una graziosa città immersa nel verde e dall’impronta europea: vale la pena trascorrerci una giornata!
• 7° tappa: la Great Ocean Road – giorni 3
Da Adelaide ci dirigiamo lungo la Riddoch Hwy verso Port Fairy a 580 km di distanza, punto di partenza della famosa Great Ocean Road.
Facciamo tappa i giorni successivi ad Apollo Bay e a Port Campbell con lo scenario dei famosi Twelve Apostles e ci fermiamo a mangiare fish and chips presso uno dei tantissimi chioschi lungo la costa.
• 8° tappa: ritorno a Melbourne – giorni 2
Da Geelong arriviamo in poco più di un’ora a Melbourne. Consegniamo la nostra macchina all’agenzia di autonolleggio e tiriamo un sospiro di sollievo: per fortuna, non ci ha lasciato nel mezzo dell’outback australiano e ci ha portato fino alla tappa finale del viaggio.
Abbiamo ancora un giorno a disposizione. Lo dedichiamo a visitare Philip Island.