Matteo e io abbiamo preso come “sana” abitudine quella di staccare dal lavoro a inizio febbraio, organizzando un viaggio di poco più di una settimana in una meta vicina.
Il periodo è ideale per diversi motivi: in molte destinazioni si è al di fuori dell’alta stagione e si riescono a contenere di molto le spese del viaggio; senza considerare che si evita la calca di turisti e si possono ammirare in completa pace luoghi altrimenti affollati.
Dopo l’incredibile viaggio in Israele e Petra, questa volta la scelta è caduta sull’Egitto, una terra che da tempo ci affascinava.
E’ stato amore a prima vista.
L’Egitto è un museo a cielo aperto: ogni angolo regala un pezzo di storia e ci si sente dei privilegiati ad avere l’opportunità di ammirare, dopo così tanti secoli, opere millenarie.
L’Egitto è vivo: è difficile non rimanere affascinati e travolti dai colori e dagli odori dei mercati brulicanti di gente.
L’Egitto è misterioso: allontanandosi dalla capitale ci si addentra in una terra magica e misteriosa con panorami unici e mozzafiato.
Cosa ci è piaciuto
• Il popolo egiziano è incredibilmente ospitale
Durante il nostro viaggio abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone disponibili e gentili che, senza secondi fini, ci hanno aiutato nei momenti di difficoltà e ci hanno dato una mano. Si, è vero, ci sono molti avventori che cercano di approfittare dell’”ingenuità” del turista, ma al di là di questa facciata si nasconde un popolo ospitale e con il sorriso.
Cosa non ci è piaciuto
• La trascuratezza dei siti di interesse
E’ veramente un peccato che i siti di maggiore interesse siano lasciati al loro destino e non siano adeguatamente manutenuti. Ci è capitato di ammirare le piramidi di Giza camminando tra la spazzatura con accanto edifici diroccati.
• La difficoltà di viaggiare in autonomia
Visitare in autonomia l’Egitto non è impresa semplice: tutto sembra, infatti, costruito a tavolino per impedire al viaggiatore di organizzare le visite e di esplorare i siti di interesse in modo indipendente. L’assenza di indicazioni e di segnaletica, la presenza costante di insistenti “guide” improvvisate rendono più complicata l’organizzazione di un Egitto fai da te. Nulla è comunque impossibile! Basta un minimo di organizzazione e di pazienza!