Non c’è stata volta in cui al pronunciare “Myanmar” non abbiamo dovuto precisare “insomma, Birmania”. E in realtà anche noi cadevamo nel fraintendimento prima di organizzare il viaggio in questo paese che sempre di più sta aprendo le porte al turismo.
Nonostante il Myanmar sia una meta meno conveniente rispetto ad altre destinazioni del sud-est asiatico, tuttavia un viaggio tra i suoi templi, la sua gente e la sua natura incontaminata lascia un segno indelebile: rispetto ad altri paesi asiatici, infatti, il Myanmar si è aperto più tardi al turismo e presenta ancora intatto quel fascino genuino capace di emozionare qualsiasi viaggiatore.
Il consiglio è di visitarlo quanto prima: al nostro arrivo (agosto 2016), cominciavano a manifestarsi i primi segnali di un imminente boom turistico tra alberghi di lusso in costruzione e inaugurazioni di ristoranti dalla cucina intercontinentale.
Il viaggio in Myanmar ci ha riportato alle origini e alla semplicità: per essere felici, in fondo, basta un sorriso (e un piatto di riso!).